Quando decidiamo di avere un cane, dobbiamo fin da subito considerare la necessità di abituarlo ai momenti in cui noi non siamo presenti in casa o non possiamo portarlo con noi.
In natura il cane non è un animale solitario, vive in branchi, anche se magari piccoli, quindi teniamo ben presente che lo dobbiamo abituare a qualcosa che non è tipico della sua indole.
Sarebbe piuttosto strano infatti che il nostro amico accettasse con naturalità e senza alcun lamento il rimanere da solo in casa!
Per questo è importante conoscere e applicare attivamente buone norme educative, sia per aiutare il nostro amico a 4 zampe a passare quanto più possibile in serenità e autonomia i momenti da solo, sia per evitare i famosi problemi con i vicini o trovarci la casa distrutta a causa della sua frustrazione.
In primo luogo, è l’ideale poter cominciare quando il cane è piccolo, infatti è stato visto che i cani adulti che non sono mai rimasti soli fanno fatica ad abituarsi a questa novità in un secondo momento.
Chiaramente in questo caso sarà necessaria più pazienza perché potrebbe volerci più tempo.
Raccogliere informazioni sulla provenienza del cane, sia che il nostro amico sia un cucciolo sia che abbia un’età più avanzata, ci aiuta a capire eventuali problematiche che possono presentarsi durante la sua educazione.
Per esempio, può risultare utile sapere come e dove la madre ha portato avanti la gravidanza (madre stressata, spazio piccolo, allevamento intensivo, distacco precoce etc etc), il carattere di quest’ultima o le abitudini precedenti ed eventuali traumi.
Teniamo presente che in alcuni casi per educare efficacemente un cane, nei casi più difficili, può essere necessario ricorrere alla figura di un professionista!
Analizziamo insieme qualche semplice consiglio per educare il cane a stare solo in casa.
Cominciare gradualmente
Il primo passo è darsi del tempo per costruire una relazione di fiducia con il proprio cane, fattore necessario in modo che rimanga da solo senza paure.
Quando sentiamo che questo legame si è instaurato possiamo cominciare con piccoli esercizi quotidiani, come allontanarsi per un minuto dalla stanza mentre è occupato con un gioco, in modo da non fargli sentire la nostra mancanza.
Questo lo aiuterà a percepirla come temporanea e sapere che faremo ritorno.
Aumentare il tempo di allontanamento
Possiamo poi aumentare il tempo a 2 minuti e allontanarci da casa anche quando non è distratto.
Se il cane si lamenta riduciamo i tempi (senza tornare dal cane appena si lamenta), se invece risponde positivamente possiamo anche dargli saltuariamente una ricompensa e continuare aumentando progressivamente il tempo.
Cerchiamo anche di variare in maniera casuale i minuti in cui ci intratteniamo fuori di casa.
Padrone rilassato, cane sereno
Più siamo rilassati mentre facciamo tutto questo più lo sarà anche il nostro amico a 4 zampe: ricordiamoci che il cane reagisce alla nostra ansia.
Dobbiamo riuscire a far associare al cane uno stato d’animo calmo e positivo alla nostra assenza.
Il suo luogo sicuro
La sua cuccia e la zona a lui/lei dedicata sono importantissimi. Il cane deve avere un luogo che riconosce come zona di protezione, relax e riposo.
Se il cane avverte un pericolo mentre è in casa da solo e sente la necessità di nascondersi è molto importante che abbia la possibilità di farlo, in questo modo avrà anche meno bisogno di abbaiare!
Talvolta una gabbia per cani e/o il trasportino possono trasformarsi in una tana ed un oggetto che in principio potrebbe scatenare la diffidenza del nostro amato cucciolo, con l’adeguato processo educativo si può trasformare in qualcosa per lui piacevole e sicuro.
Purtroppo, in casi particolari – ad esempio se il cane è malato o ferito-, sarà necessario l’utilizzo di una gabbia, per cui tanto vale fare tutto il possibile perché il nostro cane entri in confidenza con questo strumento.
Starà a noi farlo familiarizzare serenamente con la gabbia, attraverso giochi e rinforzi che lo aiutino ad accettare quello come un luogo confortevole e sicuro. Una vera e propria cuccia nella quale trovare rifugio.