Molti di noi conoscono la compagnia Uber Technologies Inc. piattaforma di “ridesharing” che consente ai conducenti, che lavorano come in maniera autonoma, di connettersi con persone che hanno bisogno di spostarsi. A partire dal 2014, la società possiede anche UberEats, con sede a San Francisco (California), che consente ad altri lavoratori autonomi di consegnare cibo proveniente dai ristoranti locali.
Sebbene Uber dipenda dagli esseri umani per effettuare le consegne e condurre le auto, oggi sta sviluppando diversi modi per automatizzare questi processi e per ridurre o eliminare almeno in parte il bisogno di persone. È per questo che il prossimo step sarà quello di focalizzare l’attenzione sull’utilizzo dei droni per effettuare le consegne di cibo.
Uber Eats utilizzerà dei droni
In pochissimi anni, dunque potremmo ordinare cibo da UberEats, e sarà un mini elicottero a consegnarlo direttamente a casa tua. Secondo il Wall Street Journal, Uber prevede di lanciare droni per consegna di cibo entro il 2021. E’ per questo motivo che sul sito di Uber, poco tempo fa, è comparsa una posizione lavorativa riguardante la gestione dei droni da consegna.
Un’offerta di lavoro che, tuttavia, non è più visibile sul sito Web di Uber, che si è giustificato dichiarando che il programma fosse ancora agli inizi.
Come dichiarato dal CEO Dara Khosrowshahi al summit Uber Elevate di maggio, si crede che gli hamburger volanti possano risolvere il problema della mobilità urbana, riducendo drasticamente i tempi di consegna. Ha anche sottolineato che la società era coinvolta in un programma commerciale di test sui droni.
Questi servizi sono ancora lontani da noi, ma il binomio food e tecnologia si muove anche su altri versanti: ad esempio l’agevolazione di prenotazione online di ristoranti tramite app, rese più interessanti da sconti e promozioni (leggi le recensioni di Quaando qui).
Amazon non sta a guardare
Al passo con la mania della consegna di cibo a domicilio, anche Amazon Prime aveva annunciato nel 2015 che i clienti di Prime Now a Seattle avrebbero potuto ordinare e ricevere la consegna da ristoranti locali come Cactus, Wild Ginger, Marination Station ed altri. Al momento il servizio è disponibile in oltre 20 aree metropolitane sparse negli Stati Uniti. Utilizzando l’app mobile Prime Now, i clienti possono accedere ai menu dei ristoranti partecipanti, effettuare ordini, monitorarne lo stato ed aspettarsi che un autista di Amazon arrivi con il loro ordine entro un’ora.
Amazon ha acquistato la catena alimentare Whole Foods ed è intenzionata lavorare con più ristoranti mentre si muove ulteriormente nel settore alimentare.
Il gigante di Internet ha per questo stretto una partnership con Olo, un servizio di consegna di cibo con sede a New York.
“L’ossessione di Amazon nell’offrire una grande esperienza ai clienti e ristoranti supporta l’evoluzione delle aspettative e dei comportamenti dei consumatori di oggi”, ha affermato Noah Glass, CEO di Olo, a proposito dell’accordo.
Confrontando le performance dei ristoranti Amazon contro il concorrente chiave, UberEATS si può affermare che il secondo sia un po’ più raffinato, informativo e più facile da navigare. Entrambi i servizi hanno richiedono circa lo stesso tempo per effettuare un ordine. Il vantaggio di Uber tuttavia è quello di sapere in qualsiasi momento dove si trova il tuo “corriere”.
Insomma, la corsa al dominio del food delivery dai tuoi ristorante preferiti (il più rapidamente possible) è in piena attività ed è sempre più moderna.
C’è da chiedersi dunque quando sarà possible usufruire di un servizio simile in Italia. Speriamo il prima possibile.